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24 aziende via da Malta dopo la greylisting: il sistema si rigenera

Nei due mesi successivi all’inserimento di Malta nella lista grigia del FATF-GAFI, 24 società di servizi finanziari hanno riconsegnato volontariamente le loro licenze alla Malta Financial Services Authority. E’ questo il responso riportato in un recente articolo pubblicato dal quotidiano d’inchiesta The Shift, che ha analizzato i primi risultati conseguenti alla notizia della greylisting da parte dell’organismo internazionale di vigilanza in materia di antiriciclaggio. 

La maggior parte delle società che hanno rinunciato alla licenza della MFSA e abbandonato Malta sono istituti finanziari che operano nella gestione di portafogli di investimento, con alcune che operavano come fiduciarie per conto di soggetti terzi. Tre delle società che hanno consegnato le loro licenze stavano inoltre fornendo servizi di consulenza aziendale per la gestione di questioni fiscali, contabili e burocratiche.

Il sistema dei servizi finanziari maltesi, dunque, si sta rigenerando. E, al contrario di quanto ritengono in molti, l’inserimento in lista grigia potrebbe portare al sistema maltese effetti positivi. Per quale motivo? Perché la piccola fuga di aziende potrebbe non essere causata dall’inaffidabilità del sistema maltese ma, al contrario, dalla sua corsa in essere verso la piena affidabilità.

Abbiamo già raccontato a più riprese dell’intraprendenza dello Stato maltese nel mettere in campo azioni efficaci finalizzate all’uscita immediata da questa lista grigia: questo, inevitabilmente, può spaventare le “mele marce” del sistema, arrivate a Malta pensando di contare in una giurisdizione morbida e adeguata per l’esercizio di pratiche scorrette, e che ora corrono in ritirata perché consapevoli dei rischi che corrono all’interno di un sistema sempre più serio e rigido, nel quale gli incentivi per la competitività delle imprese non vengono confusi con la mancanza di pene severe per chi commette crimini fiscali e finanziari.

Anche l’economista Lino Briguglio, interpellato da The Shift, ha affermato: “Le conseguenze della greylisting per l’economia maltese dipenderanno dalla serietà con cui il Governo affronterà la questione. In realtà può avere anche effetti benefici, in quanto il Paese può trarre vantaggio dalla situazione attuando apposite riforme, aggiornando la sua legislazione antiriciclaggio e migliorando il suo quadro istituzionale e le pratiche di governance“.

Quello che sappiamo, è che lo Stato queste riforme in chiave antiriciclaggio le ha lanciate da almeno un paio d’anni, e anche dopo la decisione del FATF-GAFI sta lavorando senza freni negli ultimi aggiustamenti ritenuti necessari per il pieno riconoscimento a livello internazionale e l’uscita definitiva da una greylisting già oggi considerata da molti eccessiva e ingiustificata.

DISCLAIMER

Questo articolo fornisce solo informazioni generali e non sostituisce in alcun modo la consulenza professionale. Si raccomanda di consultare un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione importante in merito a questioni finanziarie, legali o di altro tipo. L'autore e la pubblicazione non sono responsabili per eventuali errori o danni causati dall'utilizzo delle informazioni contenute in questo articolo.

Sergio Passariello
Sergio Passariello
Fondatore della rete "Malta Business", una rete di consulenza, sviluppo e organizzazione aziendale a Malta nonchè CEO di Euromed International Trade che si occupa internazionalizzazione del business e sviluppo commerciale. CEO dell'Accademia Mediterranea di Cultura, Tecnologia e Commercio con sede a Malta, istituto di istruzione superiore autorizzato da MFHEA. Fondatore del CETA BUSINESS FORUM e del CETA BUSINESS NETWORK, il primo ecosistema digitale imprenditoriale per valorizzare i rapporti tra Europa e Canada.
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