martedì, Marzo 19, 2024
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Malta e il lavoro autonomo: cosa c’è da sapere

Ogni persona fisica che svolge un’attività lavorativa a proprio nome, e non alle dipendenze di qualcuno, rientra nella categoria dei lavoratori autonomi. Questo comporta alcuni benefici fiscali rispetto, ad esempio, alle società, dato che l’aliquota fiscale da versare annualmente sui profitti non è fissa, ma può variare dallo 0 ad un massimo del 35 per cento. Vi sono tuttavia anche diversi oneri: il lavoro autonomo non prevede infatti alcuna responsabilità limitata di cui godono le Ltd, e chi lo svolge deve prendersi carico dell’apertura di una partita Iva, così come della gestione delle pratiche fiscali e previdenziali.

Un individuo sceglie allora di continuare la propria attività come lavoratore autonomo quando eroga servizi con responsabilità diretta. Ma una volta che gli affari crescono ad un certo livello, ovviamente, conviene sempre di trasformare l’attività in società.

Avvio dell’attività

Qualsiasi tipo di attività di self-employment, che può essere sia a tempo pieno che a tempo parziale, dovrà essere registrata con Jobplus (l’ente di collocamento). In questo modo la persona fisica inizierà a ricevere l’apposito modulo di dichiarazione dei redditi.

Un lavoratore autonomo può anche assumere dei dipendenti. Per fare questo deve ricevere il numero del PE (previdenza).

Se il candidato autonomo è straniero oppure non ha mai lavorato a Malta, la persona fisica deve richiedere un numero di previdenza sociale, noto anche come numero di assicurazione nazionale (NI) e/o un numero fiscale, a seconda del caso specifico.

Imposte sul reddito

Il lavoratore autonomo deve registrarsi per ottenere un “tax number” (codice fiscale) presso l’Ufficio del Commissario per le entrate, a meno che non sia maltese o non abbia già lavorato a Malta, e quindi ne sia già in possesso.

Su base annuale, fin dal primo anno dell’attività economica, l’individuo dovrà presentare una dichiarazione dei redditi e pagare le tasse sui profitti. Il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione dei redditi e il pagamento di eventuali imposte (la presentazione è comunque necessaria se non si realizzano profitti) è di sei mesi dopo la fine dell’anno solare.

L’utile netto dell’attività di lavoro autonomo è considerato il reddito imponibile. Tale reddito netto dovrebbe essere tassato alle aliquote fiscali individuali.

La dichiarazione del reddito annuo e la relativa imposta dovranno essere riportate e pagate entro la fine di giugno dell’anno successivo attraverso il modulo sull’imposta sul reddito. Le aliquote fiscali variano da un minimo di 0% per redditi fino a €. 9.100 un massimo del 35% per redditi superiori a €. 60,001.

Se l’individuo è invece un lavoratore autonomo a tempo parziale, può pagare le tasse ad un tasso forfettario del 15% sui profitti fino a 12.000 euro, a condizione che presenti il modulo di dichiarazione e paghi le tasse entro la fine di aprile dell’anno successivo. Se questo viene effettuato regolarmente, l’individuo non dovrà presentare una dichiarazione dei redditi alla fine di giugno, a meno che i profitti del lavoro autonomo a tempo parziale superino i 12.000 euro per l’anno. Affinché questo si applichi, l’individuo deve essere registrato come lavoratore autonomo a tempo parziale con JobsPlus, non deve impiegare più di due persone e deve svolgere un’altra attività di lavoratore dipendente a tempo pieno, o essere un pensionato, o uno studente a tempo pieno.

Contributi previdenziali

Così come per il tax number, il lavoratore autonomo deve registrarsi per ottenere un numero di previdenza sociale presso il Dipartimento della Sicurezza Sociale, salvo sempre che non sia maltese o non abbia già lavorato a Malta, e quindi ne sia già in possesso.

Una volta registrato, l’individuo è tenuto a effettuare tre pagamenti annuali entro la fine di aprile, agosto e dicembre. I pagamenti richiesti sono calcolati in base all’utile netto annuale dell’anno precedente a quello del pagamento dei contributi. Se l’individuo è un lavoratore autonomo a tempo parziale e ha un’altra fonte primaria di reddito (ad esempio da un lavoro a tempo pieno), i contributi di sicurezza sociale sono pagati solo su questa fonte principale di reddito e non saranno richiesti ulteriori pagamenti sul reddito di lavoro autonomo a tempo parziale.

Come lavoratore autonomo, la persona fisica dovrà gestire i pagamenti dei contributi previdenziali direttamente, a differenza di un dipendente, il cui reddito e contributi sociali sono normalmente detratti dal datore di lavoro dal suo stipendio. Questi contributi previdenziali sono pari al 15% del reddito annuo dell’anno precedente. Se questo è il primo anno di attività, occorre inoltre applicare il tasso minimo di contributo secondo la legge vigente.

Pagamenti IVA

A condizione che il reddito non sia generato da un’attività definita “exempt without credit”, ossia un’attività esente tra quelle elencate nella legge sull’Iva maltese (VAT Act), l’individuo è tenuto a registrarsi la Partita Iva entro 30 giorni dall’inizio dell’attività economica presso l’Ufficio del Commissario per le entrate.

A Malta non è prevista invece l’esenzione dalla registrazione della Partita Iva per i redditi inferiori a una certa soglia di reddito annuale.

La mancata registrazione nei termini di tempo fissati comporterà pesanti sanzioni amministrative.

Vi sono poi tre tipologie di registrazione:

  • Registrazione ai sensi dell’articolo 10 – Qualsiasi individuo può scegliere di registrarsi ai sensi di questo articolo, indipendentemente dai livelli di reddito. La registrazione richiede che l’individuo addebiti l’IVA sulle sue forniture di beni o servizi, e può richiedere il rimborso dell’IVA sostenuta nel corso delle sue attività imponibili attraverso la presentazione della dichiarazione IVA trimestrale obbligatoria.
  • Registrazione ai sensi dell’articolo 11 – Un individuo che genererà entrate annuali inferiori a 30.000 euro (nel caso dei servizi) e 35.000 euro (nel caso dei beni) può scegliere di essere registrato ai sensi di questo articolo. In questo caso l’individuo non addebiterà l’IVA sulle sue forniture di beni o servizi. Tuttavia, non potrò nemmeno chiedere il rimborso dell’IVA sostenuta nel corso delle sue attività imponibili. Gli autonomi in questa categoria sono tenuti a presentare una dichiarazione annuale dell’IVA.
  • Registrazione ai sensi dell’articolo 12 – Un individuo non registrato ai sensi dell’articolo 10, che riceve beni o servizi da fornitori UE può essere tenuto a registrarsi ai sensi dell’articolo 12. Le persone che effettuano acquisti intracomunitari di beni per un valore superiore a 10.000 euro (in un anno civile) o che ricevono servizi intracomunitari (di qualsiasi valore) devono registrarsi ai sensi di questo articolo per pagare l’IVA su queste operazioni. Queste persone dovranno presentare gli avvisi di pagamento dell’IVA ogni volta che ricevono beni/servizi dall’UE, e su base annuale dovranno presentare una dichiarazione.

In generale, a seconda dell’attività, l’aliquota IVA da applicare varia dal 18%, al 7% o al 5%. L’IVA pagata sulle spese attinenti all’attività commerciali può essere detratta sulla dichiarazione trimestrale.

Tasse provvisorie

Dopo il secondo anno pieno di attività come lavoratore autonomo, l’individuo inizierà a ricevere una scheda provvisoria proveniente dal dipartimento delle entrate in ingresso. Attraverso questa modalità, i lavoratori autonomi inizieranno a pagare un’imposta sul reddito provvisoria ed i contributi previdenziali. Questa imposta provvisoria si basa sul reddito dichiarato e sulle tasse in vigore due anni prima dell’anno in corso. I pagamenti per la previdenza sociale saranno definiti e definitivi, mentre ogni imposta sul reddito pagata più o meno dell’imposta effettiva sul reddito dovuta all’utile netto di quell’anno dovrà essere rimborsata o risolta rispettivamente mediante il rendimento dell’imposta sul reddito dovuto entro la fine di giugno, come accennato in precedenza.

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Questo articolo fornisce solo informazioni generali e non sostituisce in alcun modo la consulenza professionale. Si raccomanda di consultare un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione importante in merito a questioni finanziarie, legali o di altro tipo. L'autore e la pubblicazione non sono responsabili per eventuali errori o danni causati dall'utilizzo delle informazioni contenute in questo articolo.

Giovanni Guarise
Giovanni Guarise
Giornalista professionista dal 2010, nel corso degli anni da freelance ha dedicato particolare attenzione al mondo della Piccola e Media Impresa, realizzando approfondimenti e focus per diversi quotidiani, e collaborando nelle attività di comunicazione per un'associazione di categoria in Veneto

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